CAMPIDOGLIO RIVIVE L'ULTIMO DISCORSO DI MATTEOTTI
''Adesso preparatevi a fare la mia commemorazione funebre''. Un caloroso
applauso ha salutato questa sera, la battuta finale recitata dall'attore
Ennio Coltorti, di 'Matteotti, l'ultimo discorso', lo spettacolo che e'
stato rappresentato questa sera nell'aula Giulio Cesare in Campidoglio.
Nell'aula del consiglio comunale di Roma si e' rivissuta cosi'
l'atmosfera che c'era alla Camera dei Deputati il 30 maggio 1924, quando
Matteotti oso' sfidare Mussolini e il regime fascista, denunciando i brogli
elettorali e le violenze che c'erano state durante le elezioni.
La rappresentazione, che il sindaco Walter Veltroni ha voluto si
svolgesse in Campidoglio, per ricordare i 40 minuti che, 80 anni fa,
cambiarono la storia di una nazione e' stata tratta dal resoconto
stenografico del discorso parlamentare di Matteotti, con la regia di Maricla
Boggio, in collaborazione con la fondazione Nenni.
A rievocare i quasi 400 deputati che parteciparono alla seduta, c'erano
una ventina di allievi attori dell'accademia nazionale di arte drammatica
Silvio D'Amico.
''E' stato molto emozionante - ha commentato Veltroni alla fine dello
spettacolo - Chi e' stato in parlamento ha provato anche un brivido
d'angoscia nel rivivere una seduta cosi' intensa, in cui si e' decisa la
vita e la morte di una persona e di una repubblica''. Il sindaco ha
osservato che e' stato bello e giusto farlo in Campidoglio e ricordare cosi'
Matteotti a 80 anni dalla sua morte.
Nonostante qualche problema di acustica, non si e' persa per un attimo la
tensione del racconto, con i deputati della maggioranza che interrompevano
continuamente, con arroganza e violenza, il deputato socialista, fino ad
arrivare alla sinistra frase di Mussolini al suo addetto stampa di allora,
Cesare Rossi: ''Quell'uomo, dopo questo discorso, non deve piu' circolare''.
Soddisfatta la regista, la quale ha detto che la difficolta' maggiore e'
stata quella di dover rendere con un numero molto limitato di attori - sei
per la sinistra e otto per la destra - un parlamento dove in realta' c'erano
285 deputati che votarono contro la proposta di Matteotti di inficiare le
elezioni, 57 che votarono a favore, e 42 che si astennero. ''Abbiamo cercato
di delineare anche altre personalita' oltre a quella di Matteotti - ha
proseguito Boggio - come quella di Turati, il quale afferma che di fronte
alle squadracce fasciste avevano provato lo stesso timore, che avevano nella
Sila, quando c'erano i briganti''.
Nella rappresentazione c'e' anche il pestaggio che subi' all'interno
della Camera da parte dei deputati fascisti, un deputato della sinistra, il
generale Bencivenga. ''Il pestaggio - ha precisato la regista - non e'
riportato dalle cronache parlamentari, ma sul quotidiano 'L'Avanti', noi
l'abbiamo utilizzato, nel silenzio piu' assoluto, per richiamando anche
quella che sarebbe stata la fine di Matteotti''.(ANSA).
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