Matteotti, l’ultimo discorso


Gli spettatori prendono posto nella Sala e sugli scranni dei consiglieri e degli assessori della Sala Consiliare Giulio Cesare del Campidoglio.
Alcuni posti sono segnati per gli attori.

Quando gli spettatori sono tutti a posto, entrano gli attori, vestiti in camicia, cravatta e pantaloni secondo la moda dell’epoca.

Dopo l’intervento introduttivo, che farà l’attore che subito dopo interpreterà Matteotti, gli attori indossano la giacca trovata al proprio posto, entrando nei loro personaggi.

Ultimi vengono il PRESIDENTE, Alfredo ROCCO, che siede al centro in alto, e il Capo del Governo, Benito MUSSOLINI, accompagnato dal Sottosegretario di Stato per l’Interno, FINZI e dal presidente della Giunta, onorevole CASERTANO.
L’attore che interpreterà MATTEOTTI dà inizio alla presentazione iniziale prima di assumere il proprio ruolo.

VOCE dell’ATTORE - “Giacomo Matteotti aveva denunciato le violenze fasciste fin dal 1919, e più volte nel corso degli anni successivi aveva subìto aggressioni e minacce gravi.
Dopo le elezioni del 6 aprile 1924 la Giunta delle elezioni propone alla Camera il 30 maggio in sede di verifica la convalida in blocco degli eletti della maggioranza parlamentare”.
Giacomo Matteotti, invece, chiede l'annullamento in blocco della elezione dei deputati inclusi nel listone.

PRESIDENTE - Ha chiesto di parlare l’onorevole Matteotti. Ne ha facoltà.

MATTEOTTI - Noi abbiamo avuto da parte della Giunta delle elezioni la
proposta di convalida di numerosi colleghi. Nessuno certamente, degli
appartenenti a questa Assemblea, all'infuori credo dei componenti la Giunta
delle elezioni, saprebbe ridire l'elenco dei nomi letti per la convalida;
nessuno, né della Camera né delle tribune della stampa.

Vive interruzioni alla destra e al centro.

CIARLANTINI - Non è vero!

MARAVIGLIA- Ma cosa dice!

FARINACCI – Quei nomi li conosciamo benissimo!

MATTEOTTI – Onorevole Farinacci, io sostengo che non esiste....

TERUZZI - Come al solito Matteotti si oppone!

LUPI – ( dal centro) È passato il tempo in cui si parlava perché le tribune informassero!

MATTEOTTI – Certo, la pubblicità dei fatti è per voi un'istituzione dello stupidissimo secolo XIX.

Vivi rumori — Interruzioni alla destra e al centro.

CIARLANTINI - Non faccia lo spiritoso!

MARAVIGLIA - Matteotti ci insulta!

TERUZZI - Ci insulta e fa lo spiritoso!

MATTEOTTI - Comunque, dicevo, in questo momento non esiste da parte dell'Assemblea una conoscenza esatta dell'oggetto sul quale si delibera.
Soltanto per quei pochissimi nomi che abbiamo potuto afferrare alla lettura, possiamo immaginare che essi rappresentino una parte della maggioranza.
Ora, contro la loro convalida, noi presentiamo questa pura e semplice eccezione: cioè, che la lista di maggioranza governativa, la quale nominalmente ha ottenuto una votazione di quattro milioni e tanti voti...

Interruzioni.
Colpi di pugni sui banchi dalla destra.

PEDRAZZI - E anche più !

TERUZZI - Di più!

GRECO - Di più! Molti di più!

ALDI-MAI - Nominalmente dice! Nominalmente!!!...

GRECO - Quei voti li abbiamo ottenuti tutti quanti!

TERUZZI - Voti nostri! Voti sacrosanti!

MATTEOTTI - ...cotesta lista non li ha ottenuti di fatto e liberamente, ed è dubitabile quindi se essa abbia ottenuto quel tanto di percentuale che è necessaria ...

Interruzioni - Proteste dalla destra.

TERUZZI - Ha ottenuto molto di più!

ALDI-MAI - Siamo forti onorevole Matteotti!

FARINACCI - Siamo tanti e siamo forti!

MATTEOTTI - ... per conquistare, anche secondo la vostra legge, i due terzi dei posti che le sono stati attribuiti ! Potrebbe darsi che i nomi letti dal Presidente siano di quei capilista che resterebbero eletti anche se, invece del premio di maggioranza, si applicasse la proporzionale pura. Ma poiché nessuno ha udito i nomi, probabilmente tali tutti non sono, e quindi contestiamo in questo luogo e in tronco la validità della elezione della maggioranza.

Rumori vivissimi dalla destra.
Colpi battuti sui banchi.
Piedi battuti sul pavimento.

TUTTI quelli a DESTRA -
- Basta! Matteotti la smetta!
- Basta! E’ ora di finirla!

MATTEOTTI - Vorrei pregare i colleghi, sulla elezione dei quali oggi si giudica, di astenersi per lo meno dai rumori, se non dal voto.

Rumori vivissimi dalla Destra e risate.

FARINACCI - L’onorevole Matteotti ci prega!

TERUZZI - Gli danno fastidio i rumori!

MARAVIGLIA - In contestazione non c'è nessuno, diversamente si asterrebbe!

MATTEOTTI – Noi, contestiamo...

MARAVIGLIA - Allora contestate voi!

MATTEOTTI - Certo sarebbe maraviglia se contestasse lei, onorevole Maraviglia!

Risate dalla Sinistra.

L'elezione, secondo noi, è essenzialmente non valida, e
aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni.

In primo luogo abbiamo la dichiarazione fatta esplicitamente dal Governo....

Rumori di disturbo.

......ripetuta da tutti gli organi della stampa ufficiale, ripetuta dagli oratori fascisti in tutti i comizi, che le elezioni non avevano che un valore assai relativo, in quanto il Governo non si sentiva soggetto al responso elettorale, ma che in ogni caso - come ha dichiarato replicatamente - avrebbe mantenuto il potere con la forza, anche se...

Movimenti dell'onorevole Presidente del Consiglio, MUSSOLINI che è scuro in volto e fa ripetuti segni affermativi con il capo.

MUSSOLINI – E’ vero!

Al suo cenno i Deputati della Destra applaudono calorosamente.

TUTTI dalla DESTRA – E’ vero! E’ vero!

FARINACCI - Sì, sì! Noi abbiamo fatto la guerra!

Applausi di tutti a Destra.

MATTEOTTI - Codesti vostri applausi sono la conferma precisa della fondatezza del mio ragionamento. Per vostra stessa conferma dunque nessun elettore italiano si è trovato libero di decidere con la sua volontà...

SUARDO – Tu non parlare di italiani!

MATTEOTTI – Per ora siamo tutti cittadini italiani!

MARAVIGLIA e FARINACCI – No, lei non è italiano!

Rumori, proteste e interruzioni a Destra.

MATTEOTTI - Nessun elettore si è trovato libero di fronte a questo quesito...

MARAVIGLIA - Hanno votato otto milioni di italiani!

MATTEOTTI - ...se cioè egli approvava o non approvava la politica o per meglio dire il regime del Governo fascista. Nessun cittadino si è trovato libero, perché sapeva a priori che se anche avesse osato affermare a maggioranza il contrario, c'era una forza a disposizione del Governo che
avrebbe annullato il suo voto e il suo responso.

Rumori e interruzioni a Destra.

MARAVIGLIA - E i due milioni di voti che hanno preso le minoranze?

FARINACCI - Potevate fare la rivoluzione!

MARAVIGLIA - Sarebbero stati due milioni di eroi!

MATTEOTTI – Questa forza è una milizia armata...

APPLAUSI vivissimi e prolungati a Destra e grida.

VOCI a Destra -Viva la milizia!

FARINACCI - Vi scotta la milizia!

VOCI a destra - La milizia! La milizia! Evviva la milizia!

MATTEOTTI - ...esiste una milizia armata...

Interruzioni a Destra - Rumori prolungati.

VOCI a Destra - Uh! Uh! Basta ! Basta!

FARINACCI - Matteotti ci insulta!

ALDI-MAI- E’ una vergogna!

TERUZZI - Presidente, l’onorevole Matteotti sta divagando!

Suoni prolungati di CAMPANELLO da parte del Presidente.

PRESIDENTE - Onorevole Matteotti, si attenga all'argomento.

MATTEOTTI - Onorevole Presidente, forse ella non m'intende; io parlo di elezioni. Esiste una milizia armata...

Interruzioni a destra

VOCI a Destra - Uh! Uh! La milizia! La milizia!
- La milizia mi ha salvato!
- La milizia! La milizia!

...la quale ha questo fondamentale e dichiarato scopo: sostenere un Capo del Governo bene indicato e nominato nel Capo del fascismo e non, come l'Esercito, che ha il compito di sostenere il Capo dello Stato.

Interruzioni e rumori a destra.

MUSSOLINI ha un moto di sdegno subito represso. Ride.
Mostra indifferenza, gira le spalle all’Assemblea.

VOCI a Destra - La milizia ha il compito di difendere la patria! Preferiresti le guardie rosse?

VOCI a Destra – Già! E le guardie rosse?

PEDRAZZI - Le guardie rosse, le vostre guardie rosse?

MATTEOTTI - Esiste una milizia armata, composta di cittadini di un solo Partito, la quale ha il compito dichiarato di sostenere un determinato Governo con la forza, anche se ad esso il consenso mancasse.

Commenti.

TURATI – Purtroppo è così!

LUSSU – Ormai governano con la forza!

PRESUTTI - E’ una vera e propria milizia armata, una milizia nazionale
fascista!

Interruzioni.

MATTEOTTI - Per la legge elettorale la milizia avrebbe dovuto astenersi, essendo in funzione, mentre di fatto in tutta l'Italia, specialmente rurale abbiamo constatato in quei giorni la presenza di militi nazionali in gran numero...

Interruzioni - Rumori.

FARINACCI - Erano i balilla!

MATTEOTTI - È vero, onorevole Farinacci, in molti luoghi hanno votato anche
i balilla!

Approvazioni all'estrema Sinistra - Rumori a Destra e al centro.

GONZALES – E’ vero, anche i balilla hanno fatto votare!

PRESUTTI - E tanti hanno votato più di una volta!

COSATTINI - Balilla, e morti, documenti falsi!

LUPI - Hanno votato i disertori per voi!

GONZALES - Spirito denaturato e rettificato!

Scatta di nuovo il rumore di disturbo.

TUTTI A DESTRA - Uh! Uh! Gonzales zitto!

MATTEOTTI - Dicevo dunque che mentre abbiamo visto numerosi di questi militi in ogni città e più ancora nelle campagne...

Interruzioni

... gli elenchi delle persone obbligate alla astensione dal voto erano ridicolmente ridotti a tre o quattro individui per città, per dare l'illusione dell'osservanza di una legge apertamente violata. E questo era lo stesso scopo del Presidente del Consiglio nell’affidare ai militi fascisti la custodia delle cabine.

Rumori

A parte questo argomento del proposito del Governo di reggersi anche con la forza contro il consenso, e del fatto di una milizia a disposizione di un partito che impedisce all'inizio e fondamentalmente la libera espressione della sovranità popolare ed elettorale e che invalida in blocco l'ultima elezione in Italia, c'è poi una serie di fatti che successivamente ha viziate e annullate tutte le singole manifestazioni elettorali.

Interruzioni - Commenti.

MUSSOLINI appare inervosito al massimo grado.

FARINACCI - Perché avete paura! Perché scappate!

SUARDO – Siete dei codardi!

MATTEOTTI - Forse al Messico si usano fare le elezioni non con le schede, ma col coraggio di fronte alle rivoltelle.

Vivi rumori. Interruzioni.

Approvazioni all’estrema Sinistra.
.
TUTTI da Sinistra - È così! Siamo a questo punto!

MATTEOTTI - E chiedo scusa al Messico, se non è vero!

Rumori prolungati.
.
I fatti cui accenno si possono riassumere secondo i diversi momenti delle
elezioni. La legge elettorale chiede...

Interruzioni - Rumori
.
Dicevo che il primo momento elettorale è quello per il quale ogni partito
presenta con 300 o 500...

Interruzioni - Rumori.

GRECO - E ora di finirla! Voi svalorizzate il Parlamento!

MATTEOTTI - E allora sciogliete il Parlamento!

GRECO - Voi non rispettate la maggioranza e non avete diritto di essere
rispettati.

PEDRAZZI, rivolgendosi al Presidente – Onorevole Presidente, noi chiediamo che faccia cessare queste provocazioni. Noi della maggioranza non possiamo sopportare tutte queste chiacchiere. Siamo qui per lavorare.

MUSSOLINI ha ripreso il controllo di sé. Ostenta indifferenza, e a tratti fa il gesto di voltare le spalle all’Assemblea, legge i giornali, tamburella il banco con le dita.

MATTEOTTI - Ciascun partito doveva, secondo la legge elettorale, presentare
la propria lista di candidati...

Vivi rumori.

MARAVIGLIA - Ma ella deve parlare sulla proposta dell’onorevole Presutti.

MATTEOTTI - Richiami dunque lei all'ordine il Presidente! La presentazione delle liste - dicevo - deve avvenire in ogni circoscrizione mediante un documento notarile a cui vanno apposte dalle trecento alle cinquecento firme. Ebbene, onorevoli colleghi, in sette circoscrizioni su quindici le operazioni notarili che si compiono privatamente nello studio di un notaro, fuori della vista pubblica e di quelle che voi chiamate "provocazioni ", sono state impedite con violenza.

Rumori vivissimi.

PEDRAZZI - Questo lo dice lei!

VOCI dalla destra - Non è vero, non è vero!

PEDRAZZI - Matteotti dice il falso!

MATTEOTTI - Volete i singoli fatti ? Eccoli: a Iglesias il collega Corsi
stava raccogliendo le trecento firme e la sua casa è stata circondata...

Rumori.

MARAVIGLIA - Non è vero. Lo inventa lei in questo momento.

FARINACCI - Va a finire che faremo sul serio quello che non abbiamo fatto!

MATTEOTTI - Fareste il vostro mestiere!

LUSSU - È la verità, è la verità!

GONZALES - Siamo continuamente minacciati!

MATTEOTTI - A Melfi...

Rumori vivissimi - Interruzioni.

... A Melfi è stata impedita la raccolta delle firme con la violenza.

Rumori.

In Puglia fu bastonato perfino un notaio.

Rumori vivissimi.

ALDI-MAI - Ma questo nei ricorsi non c'è! In nessuno dei ricorsi! Ho visto io gli atti delle Puglie e in nessuno dei ricorsi è accennato il fatto di cui parla l'onorevole Matteotti.

FARINACCI - Vi faremo cambiare sistema! E dire che sono quelli che vogliono la normalizzazione!

MATTEOTTI - A Genova...

Rumori vivissimi

...i fogli con le firme già raccolte furono portati via dal tavolo su cui erano stati firmati.

FARINACCI - Perché erano falsi.

MATTEOTTI - Se erano falsi, dovevate denunciarli ai magistrati!

FARINACCI - Perché non ha fatto i reclami alla Giunta delle elezioni?

MATTEOTTI - Ci sono.

CASERTANO della Giunta delle Elezioni - No, non ci sono; li inventa lei.

PRESIDENTE - La Giunta delle elezioni dovrebbe dare esempio di compostezza I componenti della Giunta delle elezioni parleranno dopo. Onorevole Matteotti, continui.

MATTEOTTI - Io espongo fatti che non dovrebbero provocare rumori.
I fatti o sono veri o li dimostrate falsi. Non c'è offesa, non c'è ingiuria per nessuno in ciò che dico; c'è una descrizione di fatti.

TERUZZI - Che non esistono!

MATTEOTTI - Da parte degli onorevoli componenti della Giunta delle elezioni si protesta che alcuni di questi fatti non sono dedotti o documentati presso la Giunta delle elezioni. Ma voi sapete benissimo come una situazione e un regime di violenza impediscano spesse volte la denuncia e il reclamo formale.
Voi sapete che persone, le quali hanno dato il loro nome per attestare sopra un giornale o in un documento che un fatto era avvenuto, sono state immediatamente percosse e messe quindi nella impossibilità di confermare il fatto stesso.
Già nelle elezioni del 1921, quando ottenni da questa Camera l’annullamento per violenze di una prima elezione fascista, molti di coloro che attestarono i fatti davanti alla Giunta delle elezioni, furono chiamati alla sede fascista, e venne fatto ad essi un vero e proprio processo privato perché avevano attestato il vero o firmati i documenti!
In seguito al processo fascista essi furono boicottati dal lavoro o percossi.

VOCI sovrapposte, da destra.

TERUZZI - Ma che dice!

GRECO - Sono tutte invenzioni!

MARAVIGLIA - Fantasie!

GRECO - Fantasie per screditarci!

Rumori - Interruzioni

FARINACCI - Lo provi!

MATTEOTTI - La stessa Giunta delle elezioni
ricevette allora le prove del fatto.
Ed è per questo, onorevoli colleghi, che noi spesso siamo costretti a portare in questa Camera l'eco di quelle proteste che altrimenti nel Paese non possono avere alcun'altra voce ed espressione.

APPLAUSI DALL'ESTREMA SINISTRA

GONZALES – Soltanto in questa Camera si può ancora denunciare la violenza!

PRESUTTI - Forse ancora per poco!

MATTEOTTI - In sette circoscrizioni, abbiamo detto, le formalità notarili riguardo le firme furono impedite colla violenza, e per arrivare in tempo si dovette supplire come si potè, con nuove firme in altre province.

CASERTANO dal banco della Giunta - Dove furono impedite ?

MATTEOTTI - A Melfi, a Iglesias, in Puglia... devo ripetere ?

Interruzioni -Rumori.

PRESUTTI - A Reggio Calabria! In Basilicata!

GONZALES - A Melfi! A Iglesias!

COSATTINI - In Puglia!

PRESUTTI - Non volete capire!

GONZALES - Siete voi i responsabili!

VOCI da destra

GRECO - Non ci sono prove!

TERUZZI - Nessuno testimonierà di questi fatti!

PEDRAZZI – Siete tutti dei vigliacchi voi dell’opposizione!

MATTEOTTI - Presupposto essenziale di ogni elezione è che i candidati, cioè coloro che domandano al suffragio elettorale il voto, possano esporre in contraddittorio con il programma del Governo, in pubblici comizi o anche in
privati locali, le loro opinioni. In Italia, nella massima parte dei luoghi, anzi quasi da per tutto, questo non fu possibile.

TERUZZI - Non è vero! Parli l'onorevole Mazzoni.

Rumori.

MATTEOTTI - Su ottomila comuni italiani, e su mille candidati delle minoranze, la possibilità è stata ridotta a un piccolissimo numero di casi.

Interruzioni - Rumori.

PEDRAZZI – I fatti! Vogliamo i fatti!

MATTEOTTI - Volete i fatti? La Camera ricorderà l'incidente occorso al
collega Gonzales.

TERUZZI - Noi ci ricordiamo del 1919, quando buttavate gli ufficiali nel Naviglio. Io, per un anno, sono andato a casa con la pena di morte sulla testa!

MATTEOTTI - Onorevoli colleghi, onorevole Teruzzi, se voi volete contrapporci altre elezioni, ebbene io domando la testimonianza di un uomo che siede al banco del Governo, se nessuno possa dichiarare che ci sia stato un solo avversario che non abbia potuto parlare in contraddittorio con me nel 1919.

TERUZZI - Non è vero! non è vero!

FINZI, Sottosegretario di Stato per l'Interno - Michele Bianchi! Proprio lei ha impedito di parlare a Michele Bianchi!

MATTEOTTI - Lei dice il falso!

Interruzioni - Rumori.

GRECO - Ha parlato l’onorevole Finzi, il Sottosegretario di Stato per l’Interno, onorevole Matteotti! Non può accusare di falso il Sottosegretario all’Interno, onorevole Finzi, quando afferma che nel 1919 a Michele Bianchi è stato impedito da lei di parlare in contraddittorio!

MATTEOTTI - Il fatto è semplicemente questo: l'onorevole Michele Bianchi con altri teneva un comizio a Badia Polesine. Alla fine del comizio che essi tennero, sono arrivato io e ho domandato la parola in contraddittorio. Essi rifiutarono e se ne andarono e io rimasi a parlare.

Rumori - Interruzioni.

GRECO – Troppo facile!

TERUZZI - Michele Bianchi voleva il contraddittorio con lei, onorevole Matteotti!

GONZALES – Michele Bianchi e i suoi costrinsero Matteotti a restare da solo a fare il suo comizio!

PRESUTTI – E lui ebbe il coraggio di farlo!

FINZI ,Sottosegretario di Stato per l'Interno – Onorevole Presutti, non è così!

MATTEOTTI - Porterò i giornali vostri che lo attestano.

FINZI Sottosegretario di Stato per l'Interno - Lo domandi all’onorevole Merlin che è il più vicino a lei! L'onorevole Merlin cristianamente deporrà.

MATTEOTTI - L’onorevole Merlin ha avuto numerosi contraddittori con me, e nessuno fu impedito o stroncato. Ma lasciamo stare il passato. Non dovevate voi essere i rinnovatori del costume italiano, non dovevate voi essere coloro che avrebbero portato un nuovo costume morale nelle elezioni?

Rumori

... e voi, signori che mi interrompete, un nuovo costume morale anche qui nell'assemblea?

Rumori a Destra.

PEDRAZZI – Basta! Basta! Presidente, faccia tacere l’onorevole Matteotti!

TERUZZI - È ora di finirla con queste falsità.

MATTEOTTI - L'inizio della campagna elettorale del 1924 avvenne dunque a Genova con una conferenza privata e per inviti da parte dell’onorevole Gonzales. Orbene, prima ancora che si iniziasse la conferenza, i fascisti invasero la sala e a furia di bastonate impedirono all’oratore di aprire nemmeno la bocca.

Rumori -Interruzioni - Apostrofi.

LUPI - Non è vero, non fu impedito niente.

ALDI-MAI - Fatelo smettere! Queste sono falsità!

Rumori. I deputati della destra continuano a impedire a Matteotti di proseguire ogni volta che cerca di riprendere il discorso.

MATTEOTTI - Allora rettifico? Se l'onorevole Gonzales dovette passare otto giorni a letto, vuol dire che si è ferito da solo, non fu bastonato.

Rumori - Interruzioni.

L'onorevole Gonzales che è uno studioso di San Francesco, si è forse autoflagellato!

GONZALES – Davvero!

COSATTINI - Si è autoflagellato! Ah! Ah!

Si ride - Interruzioni.

MARAVIGLIA - Forse l’onorevole Gonzales si è davvero autoflagellato! Nessuno dei nostri lo ha picchiato!

MATTEOTTI - A Napoli doveva parlare...

Rumori vivissimi - Scambio di apostrofi di alcuni deputati della Destra con i deputati che siedono all’estrema Sinistra.

VOCI a SINISTRA - Smettetela! Non lasciate esporre i fatti!

VOCI a DESTRA - Smettetela voi! State raccontando balle!

VOCI a SINISTRA - Ci state provocando!

VOCI a DESTRA – Se non foste in questa sede...

VOCI a SINISTRA – Volete arrivare alle mani?
Siete abituati a picchiare!

Colpi di pugni e oggetti sui banchi. Molti deputati della destra si alzano dai loro posti, e si protendono verso l’emiciclo, pronti a scendervi e raggiungere i deputati della sinistra, anch’essi in procinto di scendere dai loro posti. La tensione è notevole.
Il Presidente suona con forza il Campanello.

PRESIDENTE - Onorevoli colleghi, io deploro quello che accade. Prendano posto e non turbino la discussione! Onorevole Matteotti, prosegua, sia breve, e concluda.

MATTEOTTI - L'Assemblea deve tenere conto che io debbo parlare per improvvisazione, e che mi limito...

CIARLANTINI - Si vede che improvvisa!

LUPI - E dice che porta dei fatti!

GONZALES - I fatti non sono improvvisati!

Rumori.

TUTTI da Destra – Uh! Uh! Basta! La smetta!

Urla e imprecazioni continuano sotto la battuta successiva.

MATTEOTTI - Mi limito, dico, alla nuda e cruda esposizione di alcuni fatti.

Rumori

E non comprendo come i fatti senza aggettivi e senza ingiurie possano sollevare urla e rumori.

Le urla e le imprecazioni si affievoliscono a un gesto imperioso di MUSSOLINI.

Dicevo dunque che ai candidati non fu lasciata nessuna libertà di esporre liberamente il loro pensiero in contraddittorio con quello del Governo fascista e accennavo al fatto dell'onorevole Gonzales, accennavo al fatto dell'onorevole Bentini a Napoli, alla conferenza che doveva tenere il capo dell'opposizione costituzionale, l'onorevole Amendola, e che fu impedito...

VOCI - Oh! oh!

Rumori.

FARINACCI - Ma che costituzionale! Sovversivo come voi! Siete d'accordo
tutti!

MATTEOTTI - Vuol dire dunque che il termine "sovversivo " ha molta elasticità!

GRECO - Chiedo di parlare sulle affermazioni dell'onorevole Matteotti.

MUSSOLINI fa cenno a GRECO di tacere.

MATTEOTTI - L'onorevole Amendola fu impedito di tenere la sua conferenza per la mobilitazione, documentata, da parte di comandanti di corpi armati i quali intervennero nella città...

PRESUTTI - Dica bande armate, non corpi armati!

MATTEOTTI - Bande armate, onorevole Presutti, bande armate, lie quali impedirono la pubblica e libera conferenza.

Rumori.

Del resto, noi, ci siamo trovati in queste condizioni: su 100 dei nostri candidati circa 60 non potevano circolare liberamente nella loro circoscrizione!

GRECO - Per paura! Per paura!

CIARLANTINI - Codardi!

Rumori - Commenti.

FARINACCI - Vi abbiamo invitati telegraficamente!

MATTEOTTI - Non credevamo che le elezioni dovessero svolgersi come un saggio di resistenza inerme alle violenze fisiche dell'avversario, che è al Governo e dispone di tutte le forze armate!

Rumori.

Che la nostra non fosse paura poi lo dimostra il fatto che, per un contraddittorio, noi chiedemmo che ad esso solo gli avversari fossero presenti e nessuno dei nostri; perché, altrimenti, voi sapete che è vostro costume dire "qualcuno di voi ha provocato” e che "in seguito a provocazioni i fascisti dovettero legittimamente ritorcere l'offesa, picchiando su tutta la linea”!

Interruzioni.

VOCI da Destra - L'avete studiato bene il discorso!

PEDRAZZI -Come siete pratici di queste cose voi!

PRESIDENTE -Onorevoli! Lasciate continuare!

MATTEOTTI - Comunque, ripeto, i candidati erano nella impossibilità di circolare nelle loro circoscrizioni!

GRECO - Avevano paura!

TURATI FILIPPO - Paura! Sì, paura! Come nella Sila, quando c'erano i briganti, avevamo paura!

VOCI da Sinistra

LUSSU - E’ vero!

GONZALES - Turati dice la verità!

Vivi rumori a Destra - Approvazioni a Sinistra.

VOCI a destra – Uh! Uh! avevano paura!

RISATE DI SCHERNO

MARAVIGLIA – Lei, onorevole Turati, ha tenuto il contraddittorio con me ed è stato rispettato!

TURATI FILIPPO - Ho avuto la vostra protezione a mia vergogna!

Applausi a Sinistra. Rumori a Destra.
Prolungato suono di CAMPANELLO.

PRESIDENTE -Concluda, onorevole Matteotti. Non provochi incidenti!

MATTEOTTI - Io protesto! Se ella crede che, non gli altri mi impediscano di
parlare, ma che sia io a provocare incidenti, mi seggo e non parlo!

FARINACCI – Ha già parlato abbastanza!

LUSSU – Voi disturbate in continuazione!

GONZALES - Questa è violenza!

TURATI - Come si può parlare in queste condizioni?

COSATTINI - Matteotti ha ragione!

PRESUTTI - E’ impossibile tenere una relazione!

Approvazioni all'estrema Sinistra - Rumori prolungati.
CAMPANELLO.

PRESIDENTE - Ha finito? Allora ha facoltà di parlare l'onorevole Rossi...

MATTEOTTI - Ma che maniera è questa!
Lei deve tutelare il mio diritto di parlare!
Io non ho offeso nessuno! Riferisco soltanto dei fatti!
Ho diritto di essere rispettato!

VOCI da Sinistra.

PRESUTTI- I fatti parlano!

TURATI - A questo è ridotto il Parlamento!

VOCI da Destra.

ALDI MAI - Ma smettetela!

FARINACCI - Il Parlamento siamo noi!

VOCI da Sinistra - Basta! Finitela!

VOCI da Destra - Ma finitela voi!

- Basta! Basta!

RUMORI FORTISSIMI. OSTRUZIONISMO.

TUTTI DALLE DUE PARTI COPPOSTE URLANO CONTRASTANDOSI.

TUTTI dalla Destra – Chiusura! Chiusura!

I DEPUTATI della Destra scendono nell’emiciclo con atteggiamenti minacciosi.
Anche i DEPUTATI della Sinistra scendono nell’emiciclo fronteggiando gli avversari, pronti a venire alle mani.

MATTEOTTI sbatte con violenza le tavolette del banco sul quale parla e siede. A gesti protesta con il PRESIDENTE perché non gli è consentito di parlare.

CASERTANO Presidente della Giunta delle elezioni - Chiedo di parlare.

PRESIDENTE - Ha facoltà di parlare l'onorevole Casertano, presidente della Giunta delle elezioni. C'è una proposta di rinvio degli atti alla Giunta.

MATTEOTTI scattando in piedi -
Onorevole Presidente!...Questa è una vergogna!
Io non ho finito di parlare!

PRESIDENTE -Onorevole Matteotti, se ella vuol parlare, ha facoltà di continuare, ma prudentemente.

MATTEOTTI - Io chiedo di parlare non prudentemente, né imprudentemente, ma parlamentarmente!

PRESIDENTE - Parli, parli.

MATTEOTTI - I candidati non avevano libera circolazione...

VOCI da Destra -

FARINACCI - Bugìe! Stupidaggini!

PEDRAZZI - Ma che dice!

Rumori - Interruzioni.

VOCI da Sinistra -

PRESUTTI - Lasciatelo parlare!

CAMPANELLO.

PRESIDENTE - Facciano silenzio! Lascino parlare!

MATTEOTTI - I candidati non solo non potevano circolare, ma molti di essi non potevano neppure risiedere nelle loro stesse abitazioni, nelle loro stesse città. Qualcuno, che rimase al suo posto, ne vide poco dopo le conseguenze. Molti non accettarono la candidatura, perché sapevano che voleva dire non aver più lavoro l’indomani o dover abbandonare il proprio paese ed emigrare all’estero.

VOCE da Destra con derisione -

CIARLANTINI - Erano disoccupati!

MATTEOTTI - No, lavorano tutti, e solo non lavorano quando voi li boicottate.

VOCI da Destra

CIARLANTINI - E quando li boicottavate voi?

FARINACCI - Lasciatelo parlare! Fate il loro giuoco!

MATTEOTTI -Uno dei candidati, l'onorevole Piccinini, al quale mando a nome del mio Gruppo un saluto...

MUSSOLINI, riavendosi dall’atteggiamento distaccato assunto nell’ultima parte del discorso, balza in piedi agitando un biglietto dove sono scritti i nomi dei 25 fascisti uccisi durante la campagna elettorale, e si rivolge al Presidente, che sta sopra di lui.

MUSSOLINI - Domando la parola!

Mostra il biglietto all’intera Assemblea. Ma il clamore è fortissimo e la sua richiesta di parola cade nel vuoto, mentre continuano le urla dei Deputati della Destra. Infine rinuncia a intervenire e con un gesto dà impulso a che i suoi Deputati parlino in sua vece; e questi citano un deputato fascista ammazzato.

VOCI da Destra - E Berta? Berta!

FARINACCI – Il povero Giovanni Berta, che i comunisti hanno ammazzato!?

PEDRAZZI – ...Il povero Berta, i comunisti lo hanno gettato nell’Arno a Firenze!

MATTEOTTI - ...uno dei candidati, l’onorevole Piccinini, conobbe cosa voleva dire obbedire alla consegna del proprio partito. Fu assassinato nella sua casa, per avere accettata la candidatura nonostante prevedesse quale sarebbe stato per essere il destino suo all'indomani.

Rumori di contrasto.

VOCI da Destra – Uh! Uh! Basta! Basta!

MATTEOTTI - Ma i candidati - voi avete ragione di urlarmi, onorevoli colleghi - i candidati devono sopportare la sorte della battaglia e devono prendere tutto quello che è nella lotta che oggi imperversa. Io accenno soltanto, non per domandare nulla, ma perché anche questo è un fatto
che concorre a dimostrare come si sono svolte le elezioni.

Approvazioni alla estrema Sinistra.

VOCI da Sinistra - E’ vero! E’ vero!

TURATI - Lo sappiamo tutti come si sono svolte le elezioni!

I DEPUTATI della Destra stanno per reagire con un urlo, come se si avventassero contro l’avversario, ma MUSSOLINI fa un cenno perché non interrompano: è estremamente interessato ad ascoltare quello che Matteotti sta dicendo.

MATTEOTTI - Un'altra delle garanzie più importanti per lo svolgimento di una libera elezione era quella della presenza e del controllo dei rappresentanti di ciascuna lista, in ciascun seggio.
Voi sapete che nella massima parte dei casi, sia per disposizione di legge, sia per interferenze di autorità, i .seggi - anche in seguito a tutti gli scioglimenti di Consigli comunali imposti dal Governo e dal partito dominante - risultarono composti quasi totalmente di aderenti al partito dominante.
Quindi l'unica garanzia possibile, l'ultima garanzia esistente per le minoranze, era quella della presenza del rappresentante di lista al seggio.
Orbene, essa venne a mancare. Infatti nel 90 per cento, e credo in qualche regione fino al 100 per cento dei casi, tutto il seggio era fascista e il rappresentante della lista di minoranza non potè presenziare le operazioni.
Dove andò, tranne che in poche grandi città e in qualche rara provincia, esso subì le violenze che erano minacciate a chiunque avesse osato controllare dentro il seggio la maniera come si votava, la maniera come erano letti e
constatati i risultati.
Per constatare questo fatto, non occorre nuovo reclamo o documento. Basta che la Giunta delle elezioni esamini i verbali e controlli i registri. Quasi dappertutto le operazioni si sono svolte fuori della presenza di un qualche rappresentante di lista. Veniva così a mancare l'unico controllo, l'unica garanzia, sopra la quale si può dire se le elezioni si sono svolte nelle dovute forme e colla dovuta legalità.
Noi possiamo riconoscere che in alcuni luoghi, in alcune poche città e in qualche provincia, il giorno delle elezioni, vi è stata una certa libertà.
Ma questa concessione limitata nello spazio e nel tempo – e l'onorevole Farinacci che è molto aperto, me lo potrebbe ammettere -, fu data a uno scopo evidente: dimostrare, nei centri più controllati dalla opinione pubblica, che una certa libertà c'è stata.
Ma, strana coincidenza, proprio in quei luoghi dove fu concessa a scopo dimostrativo quella relativa libertà, le minoranze raccolsero una tale abbondanza di suffragi, da superare la maggioranza, con questa conseguenza però, che la violenza che non si era avuta prima delle elezioni, si ebbe dopo le elezioni.
E noi ricordiamo quello che è avvenuto specialmente nel milanese e nel genovesato ed in parecchi altri luoghi, dove le elezioni diedero risultati assai poco soddisfacenti per la lista fascista. Si ebbero distruzioni di giornali, devastazioni di locali, bastonature alle persone.
Distruzioni che han portato milioni di danni...

MUSSOLINI fa un cenno violento come a rigettare le accuse, e con un altro gesto fa intendere che i suoi devono contrastare quanto Matteotti ha affermato.

Vivissimi rumori al centro e a Destra.

VOCE a Destra - Ricordatevi delle devastazioni dei comunisti!
- Sì, le devastazioni dei comunisti!
- I comunisti!

MATTEOTTI - Onorevoli colleghi, ad un comunista, potrebbe essere lecito, secondo voi, di distruggere la ricchezza nazionale, ma non ai nazionalisti, né ai fascisti, come vi vantate voi!
In che modo si votava? La votazione avvenne in tre maniere: l'Italia è una, ma ha ancora diversi costumi.
La prima: nella valle del Po, in Toscana e in altre regioni citate dal Presidente del Consiglio...

Movimento di MUSSOLINI, all’erta su quanto dirà Matteotti.

... per l'atto di fedeltà al Governo fascista, ma che prima erano state organizzate presso i contadini dal partito socialista, o dal partito popolare: qui gli elettori votavano sotto controllo del partito fascista, con la regola del tre.
Ciò fu dichiarato apertamente persino dal prefetto di Bologna: i fascisti consegnavano agli elettori un bollettino contenente tre numeri o tre nomi, secondo i luoghi...

Interruzioni. Urla.

VOCI da Destra -

CIARLANTINI - Ma che cosa ci racconta!

ALDI MAI - Sta inventando tutto!

PEDRAZZI - Onorevole Matteotti, la smetta!

MATTEOTTI - ...secondo i luoghi ... variamente alternati, in maniera che tutte le combinazioni, cioè tutti gli elettori di ciascuna sezione, uno per uno, potessero essere controllati e riconosciuti personalmente nel loro voto.
In moltissime province, a cominciare dalla mia, dalla provincia di Rovigo, questo metodo risultò eccellente.

FINZI, Sottosegretario di Stato per l'Interno - Evidentemente lei non c'era! Questo metodo non fu usato!

MATTEOTTI - Onorevole Finzi, sono lieto che, con la sua negazione, ella venga implicitamente a deplorare il metodo che è stato usato.

FINZI, Sottosegretario di Stato per l’Iinterno - Lo provi!

MATTEOTTI - In queste regioni tutti gli elettori...

CIARLANTINI - Lei ha un trattato; perché non lo pubblica?

MATTEOTTI - Lo pubblicherò quando mi si sarà assicurato che le tipografie del Regno sono indipendenti e sicure...

Vivissimi rumori al centro e a Destra.

... perché come tutti sanno, anche durante le elezioni, i nostri opuscoli furono sequestrati, i giornali invasi, le tipografie devastate o diffidate di pubblicare le nostre cose.

Rumori.

La regola del tre, cui prima accennavo, diede modo al partito dominante, di controllare personalmente ciascun elettore, e applicare ai ribelli il giorno seguente il boicottaggio dal lavoro e le percosse.

Rumori.

VOCI da Destra -

- No, no!
- Non è vero! Non è vero!

MATTEOTTI - Nella massima parte dei casi però non vi fu bisogno delle sanzioni, perché i poveri contadini sapevano inutile ogni resistenza e dovevano subire la legge del più forte, la legge del padrone...

Vivi rumori. Interruzioni che impediscono la comprensione delle frasi successive.

...votando, per tranquillità della famiglia, la terna assegnata a ciascuno dal dirigente locale del Sindacato fascista o del fascio.

VOCI da destra – Ci insulta! Presidente, lo faccia smettere!

Coperto di medaglie, l’onorevole Suardo si alza dal seggio.

SUARDO - L'onorevole Matteotti non insulta me rappresentante; insulta il popolo italiano, e io per la mia dignità esco dall'Aula.

Rumori - Commenti.

MARAVIGLIA – Insulta il popolo italiano!

Suardo arriva fin sotto Mussolini.

SUARDO - La mia città in ginocchio ha inneggiato al Duce Mussolini...

L’onorevole SUARDO si muove fino ad arrivare in prossimità deil seggio di MATTEOTTI.

... sfido l'onorevole Matteotti a provare le sue affermazioni. Per la mia dignità di soldato, abbandono quest'Aula.

L’onorevole SUARDO esce dall’aula passando in mezzo allo spazio centrale, nel silenzio di tutti.

Applausi della Destra. Rumori. Commenti.

TERUZZI - L'onorevole Suardo è medaglia d'oro! Si vergogni, onorevole Matteotti.

VOCI da Sinistra –

GONZALES - Suardo ignora i fatti!

PRESUTTI - Suardo si è illuso!

CAMPANELLO.

PRESIDENTE - Facciano silenzio! Onorevole Matteotti, concluda!

MATTEOTTI - Io posso documentare e far nomi.
In altri luoghi invece furono incettati i certificati elettorali, metodo che in realtà era stato usato in qualche piccola circoscrizione anche nell'Italia prefascista, ma che dall’Italia fascista ha avuto l’onore diessere allargato a larghissime zone del meridione; incetta di certificati, per la quale, essendosi determinata una larga astensione degli elettori che non si ritenevano liberi di esprimere il loro pensiero, i certificati furono raccolti e affidati a gruppi di individui, i quali si recavano alle sezioni elettorali per votare con diverso nome, fino al punto che certuni votarono dieci volte e giovani di 20 anni si presentarono ai seggi e votarono a nome di qualcheduno che aveva compiuto i 60 anni.

Commenti.

TURATI – Ci sono le prove!

MATTEOTTI - Si trovarono solo in qualche seggio pochi, ma autorevoli
magistrati, che, avendo rilevato il fatto, riuscirono ad impedirlo.

FARINACCI - Basta, la finisca!

Rumori - Commenti.

TERUZZI - Che cosa stiamo a fare qui?

GRECO - Dobbiamo tollerare che ci insulti?

VOCI da Destra -

PEDRAZZI - Basta! E’ ora di reagire!

CIARLANTINI - Abbiamo tollerato anche troppo!

Rumori - Alcuni Deputati – Teruzzi, Greco, Ciarlantini - scendono nell'emiciclo.
CAMPANELLO.

PRESIDENTE - Onorevoli deputati, li invito alla calma, sgombrino l'emiciclo!

ALDI MAI - Per voi ci vuole i1 domicilio coatto e non il Parlamento!

Commenti - Rumori.

VOCI da destra.

TERUZZI - Vada in Russia!

CAMPANELLO.

PRESIDENTE - Facciano silenzio! E lei, onorevole Matteotti, concluda!

MATTEOTTI - Coloro che ebbero la ventura di votare e di raggiungere le cabine, ebbero dentro le cabine, in moltissimi comuni specialmente della campagna, la visita di coloro che erano incaricati di controllare i loro voti.
Se la Giunta delle elezioni volesse aprire i plichi e verificare i cumuli di schede che sono state votate, potrebbe trovare che molti voti di preferenza sono stati scritti sulle schede tutti dalla stessa mano, così come altri voti di lista furono cancellati, o addirittura letti al contrario.
Non voglio dilungarmi a descrivere i molti altri sistemi impiegati per impedire la libera espressione della volontà popolare. Il fatto è che solo una piccola minoranza di cittadini ha potuto esprimere liberamente il suo voto; anzi il più delle volte il nostro voto noi lo abbiamo avuto da coloro che non potevano essere sospettati di essere socialisti. I nostri furono impediti dalla violenza; mentre riuscirono più facilmente a votare per noi persone nuove e indipendenti, le quali, non essendo credute socialisti, si sono sottratte al controllo e hanno esercitato il loro diritto liberamente.
A queste nuove forze che manifestano la reazione della nuova Italia contro l’oppressione del nuovo regime, noi mandiamo il nostro ringraziamento.

Applausi all'estrema Sinistra .

Rumori dalle altre parti della Camera.

Per tutte queste ragioni, e per le altre che di fronte alle vostre rumorose sollecitazioni rinunzio a svolgere, ma che voi ben conoscete perché ciascuno di voi ne è stato per lo meno testimonio ...

Rumori.

... per queste ragioni noi domandiamo l'annullamento in blocco della elezione di maggioranza.

VOCI dalla Destra.

FARINACCI - Accettiamo!

Risate di scherno dalla Destra.

Applausi vivissimi a Destra e al centro.

MATTEOTTI - Riconosciamo che i ricorsi non potevano, per la stessa esistenza del regime di violenza, essere documentati. Ma è appunto una investigazione che solo la Giunta nella sua discrezione, nella sua coscienza potrebbe compiere, investigando da per tutto, in ogni documento, luogo per luogo.
Noi domandiamo che sia compiuto tale esame, domandiamo alla Giunta che essa investighi sui metodi usati in quasi tutta Italia.
È un dovere e un diritto, senza il quale non esiste sovranità popolare. Noi sentiamo tutto il male che all'Italia apporta il sistema della violenza; abbiamo lungamente scontato anche noi pur minori e occasionali eccessi dei nostri. Ma appunto per ciò, noi domandiamo alla maggioranza che essa ritorni all'osservanza del diritto.

Rumori. Interruzioni.

Voi che oggi avete in mano il potere e la forza, voi che vantate la vostra potenza, dovreste meglio di tutti gli altri essere in grado di fare osservare la legge da parte di tutti.

Interruzioni a Destra.

VOCI a Destra.

FARINACCI - E la rivoluzione dov'è?

Risate dalla destra.

MATTEOTTI - Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi, sì, veramente rovinate quella che è l'intima essenza, la ragione morale della nazione. Non continuate più oltre a tenere la nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta.

SE INVECE LA LIBERTÀ È DATA,
CI POSSONO ESSERE ERRORI, ECCESSI MOMENTANEI, MA IL POPOLO ITALIANO, COME OGNI ALTRO, HA DIMOSTRATO DI SAPERSELI CORREGGERE DA SE MEDESIMO.

Interruzioni a Destra.

NOI DEPLORIAMO INVECE
CHE SI VOGLIA DIMOSTRARE
CHE SOLO IL NOSTRO POPOLO NEL MONDO
NON SA REGGERSI DA SÉ
E DEVE ESSERE GOVERNATO CON LA FORZA.
MOLTO DANNO AVEVANO FATTO
LE DOMINAZIONI STRANIERE.
MA IL NOSTRO POPOLO
STAVA RISOLLEVANDOSI ED EDUCANDOSI,
ANCHE CON L'OPERA NOSTRA.
VOI VOLETE RICACCIARCI INDIETRO.
NOI DIFENDIAMO LA LIBERA SOVRANITÀ
DEL POPOLO ITALIANO
AL QUALE MANDIAMO IL PIÙ ALTO SALUTO
E CREDIAMO DI RIVENDICARNE LA DIGNITÀ,
DOMANDANDO IL RINVIO DELLE ELEZIONI
INFICIATE DALLA VIOLENZA,
ALLA GIUNTA DELLE ELEZIONI.

Applausi all'estrema Sinistra - Vivi rumori dalla Destra.
Interviene l’onorevole Casertano appellandosi al Presidente.

CASERTANO – Chiedo alla Camera di respingere la proposta dell’onorevole Matteotti di rinvio dei risultati delle elezioni alla Giunta. I fatti ricordati dall’onorevole Matteotti non risultano in alcun modo alla Giunta delle elezioni, poiché non sono stati suffragati da prova, né concretamente esposti in alcun tempestivo reclamo.

Interviene l’onorevole Giunta ad avvalorare le parole di Casertano e a far riesplodere il tumulto fra i deputati della Destra e quelli della Sinistra. In particolare è l’onorevole Bencivenga a sentirsi preso di mira.

GIUNTA – Dopo la provocazione dell’onorevole Matteotti che ha suscitano in molti un giusto sdegno, non vi meraviglierete se in me riprende il sopravvento la vecchia anima di squadrista e se finora ho fatto sforzi per mantenere la calma è perché ancora non credo sia giunta l’ora che sia fatta giustizia, che va dall’onorevole Amendola all’onorevole Matteotti all’onorevole Bencivenga. questo illustre generale dell’esercito che qualcuno dovrà mettere a posto.
Io non intendo per questo rinunciare alla mia fiera anima di squadrista che non si pente degli atti di violenza e che è pronta a ripeterli contro questa masnada...

Nel proferire le ultime parole l’onorevole Giunta indica col gesto i deputati della sinistra quasi a spingere i suoi compagni di settore di scagliarsi contro di loro.
Mentre Giunta pronuncia le frasi che lo colpiscono, Bencivenga balza in piedi, pronto a scendere nell’emiciclo.
Quando Giunta ha quasi finito di parlare, Bencivenga scende nell’emiciclo.

BENCIVENGA –A me, un generale dell’esercito, lei vuol dare una lezione?

Poi continuando a dire le battute successive, si scaglia contro Giunta parandosi davanti al suo posto.

BENCIVENGA – Ma di quale giustizia parla, onorevole Giunta? Io, generale dell’esercito, dovrei “essere messo a posto” da uno squadrista?!
Lei ha un’idea ben strana della giustizia!

Cosattini si sporge dal suo posto, pronto a scendere nell’emiciclo in aiuto a Bencivenga.

COSATTINI – L’ora di fare giustizia per lei è quella di esercitare la sua violenza di squadrista contro di noi!

A un cenno di Giunta, scendono nell’emiciclo Teruzzi, Greco, Maraviglia e Ciarlantini e picchiano Bencivenga, che viene raggiunto da Cosattini e poi da altri.

COSATTINI – Lei lo ha già fatto in altre occasioni!

BENCIVENGA – Lei ci ha chiamati masnada! Voi siete una masnada, una masnada di squadristi violenti!

COSATTINI - Noi Cosattini, Matteotti, Bencivenga...

BENCIVENGA – Noi Bencivenga,Amendola, Turati...

PRESUTTI – Noi Presutti, Lussu, Gonzales...

GONZALES – Noi Gonzales, Labriola, Matteotti...

TUTTI i Deputati della Sinistra, mentre si continuano a picchiare – Noi denunciamo i vostri atti di violenza!

Il Presidente da tempo sta agitando il CAMPANELLO, senza riuscire a far ritornare i deputati ai loro posti.

Anche altri deputati di Sinistra si sono alzati in piedi, pronti a scendere anche loro nell’emiciclo.
Bencivenga è raggiunto da alcuni deputati della Destra che cominciano a picchiarlo gettandolo a terra. Intervengono alcuni deputati della Sinistra che per aiutare Bencivenga ingaggiano una lotta feroce con i picchiatori della Destra.
E’ una mischia generale, dove Bencivenga è gettato a terra e calpestato, finché i suoi compagni non riescono a riportarlo sugli scranni della Sinistra.
Si sente ancora Gonzales che ripete l’ultima frase.

GONZALES – Noi denunciamo i vostri atti di violenza!

Su questa frase la mischia riprende, ma nel silenzio più assoluto e con una sorta di levità dove i gesti perdono violenza e peso.
E’ un preannuncio esemplare di come la violenza dilagherà da quel momento storico in poi; è una licenza simbolica inserita nela fedeltà storica dei fatti riportati, compreso il pestaggio del generale Bencivenga, non riferito dagli stenografi della Camera, ma segnalato dai giornali, e in particolare dal’Avanti! del 31 maggio 1924.

MUSSOLINI E GLI ALTRI AL BANCO DEL GOVERNO IN PIEDI ASSISTONO IMPASSIBILI ALLA SCENA.

Infine i più numerosi Deputati della Destra rigettano i pochi della Sinistra sui loro banchi e rifluendo indietro fanno un saluto romano verso Mussolini; ritorna il normale andamento dei gesti, ritornano le grida, i suoni, e tutti risalgono ai loro posti mentre il presidente incita alla calma, come se anche lui si fosse ridestato da una sorta di sopore.

PRESIDENTE – Calma, onorevoli deputati!
Tornate ai vostri posti!

Quando si è ristabilita la situazione, il Presidente riprende a parlare.

C’è stata una proposta da parte degli onorevoli Labriola, Matteotti e Presutti di rinvio delle elezioni alla Giunta.
Coloro i quali approvano la proposta, risponderanno sì, coloro i quali non l'approvano risponderanno no.
Si procederà dunque alla votazione per appello nominale.
Il Governo ha dichiarato di astenersi.
Estrarrò a sorte il nome dal quale comincerà la chiama.

Fa il sorteggio.

Comincerà dall’onorevole Mrach.

VOCE del Segretario Toti di Valminuta che pronuncia il nome di ogni deputato. In alternanza,
VOCE del deputato chiamato che enuncia il suo voto.

- Mrach
- No.
Muscatello.
- No.
- Muzzarini.
- No.
- Nasi.
- Sì.

Mentre in sottofondo prosegue la votazione, MUSSOLINI si guarda intorno compiaciuto; poi scende dal suo scranno presidenziale e fa un giro nell’emiciclo; infine fa cenno a Cesare Rossi di avvicinarglisi.

MUSSOLINI - Quell’uomo dopo questo discorso non dovrebbe più circolare.

Rossi fa un cenno di assenso e se ne va; quella frase comparirà nel suo Memoriale, quando avrà abbandonato il fascismo e ne denuncerà alcuni episodi.
Prosegue la votazione in sottofondo

- Negrini.
- No.
- Netti.
- No.
- Nobili.
- Sì.
- Noseda.
- Sì.
- Olivetti.
- No.
- Olivi.
- No.
- Olmo.
- No.
- Orefice.
- No.
- Orsolini Cencelli.
- No.
- Ovilio.
- Astenuto.
- Pace.
- No.
- Pala.
- No.
- Palma.
- No.
- Palmisano.
- No.
- Panunzio.
- No.
- Pavoncelli.
- No.
- Pedrazzi.
- No.
- Peglion.
- No.
- Pellanda.
- No.
.......

Le voci che pronunciano i nomi e le relative risposte dei deputati sfumano.

La frase di Mussolini echeggia più volte minacciosamente, mentre Mussolini fa il giro dell’emiciclo scrutando i deputati, fino a tornare nel settore del Governo.

VOCE DI MUSSOLINI – Quell’uomo dopo questo discorso non dovrebbe più circolare....

Quell’uomo dopo questo discorso...
non dovrebbe più circolare...

Quell’uomo...
dopo questo discorso...
non dovrebbe più circolare...

Raggiunti gli scranni del Governo, Mussolini si ferma rivolto al Presidente che sta per comunicare i dati della votazione, ormai conclusa.

PRESIDENTE - Comunico alla Camera i1 risultato della votazione nominale sulla proposta dei deputati Labriola, Matteotti e Presutti per il rinvio degli atti alla Giunta delle elezioni:

Presenti e votanti 384

Astenuti 42

Maggioranza 172

Risposero Sì 57

Risposero No 285

Applausi dei deputati di Destra.

MATTEOTTI è circondato dai suoi deputati, che si congratulano con lui.

COSATTINI – Mi congratulo con te, Giacomo. Hai avuto un gran coraggio a denunciare le violenze dei fascisti.

MATTEOTTI – Però voi adesso preparatevi a fare la mia commemorazione funebre.

URLO LANCINANTE DI TUTTE LE VOCI.
IL SUONO SI BLOCCA DI SCATTO.

BUIO .

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