Roma - (Adnkronos)
Torna in libreria, ripubblicato da Bulzoni, il testo di Boggio e Cuomo sullo spettacolo-testimonianza che andò in scena nel 1969, nove anni prima della definitiva chiusura degli istituti dopo l'entrata in vigore della Legge Basaglia.Roma, 24 nov. (Adnkronos) - Sbarre, celle sovraffollate, degrado, disperazione, abusi, vessazioni, elettrochoc. A rappresentare per la prima volta anche a teatro, in forma di mistero medievale, l'inferno dei manicomi italiani, nove anni prima della loro definitiva chiusura dopo l'entrata in vigore della Legge 180, furono nel febbraio del 1969 Maricla Boggio e Franco Cuomo, lo scrittore e giornalista scomparso nel 2007. Il loro spettacolo-testimonianza 'Santa Maria del Battuti - Rapporto sull'istituzione psichiatrica e sua negazione', andò in scena in febbraio al teatro Tor di Nona di Roma, poi al Teatro Lirico di Milano dietro invito del Piccolo e in tournée nei maggiori teatri italiani, oltre che in spazi autonomi come scuole e fabbriche occupate. Ovunque, anche in quei mesi caldi di contestazione e passione politica, suscitando polemiche e scandalo. A ripubblicare oggi quel testo, che tanto clamore destò per la disperata e documentata denuncia di ciò che avveniva all'interno dell'istituzione psichiatrica, a 30 anni di distanza dalla Riforma Basaglia, è la Siad, Società Italiana Autori Drammatici, con la casa editrice Bulzoni. Il libro, corredato di Dvd contenente la registrazione audio dello spettacolo - a mettere a disposizione l'originale è stato l'Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi - sarà presentato a Roma, lunedì 29 novembre alla Casa del Cinema dopo la proiezione, alle 16,30, di 'Matti da slegare' il film di Silvano Agosti, Marco Bellocchio, Sandro Petraglia, Stefano Rulli.
Parleranno l'autrice e regista Maricla Boggio, docente di scrittura scenica all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, l'antropologo Luigi Lombardi Satriani, lo psicoterapeuta Francisco Mele e il regista Silvano Agosti. "Abbiamo deciso di riproprorre quel testo di quarant'anni fa - dice all'ADNKRONOS Boggio - per recuperare la memoria di una denuncia precisa e chiara su una situazione tragica. Franco Cuomo ed io - racconta - siamo stati tra i primi a testimoniare, attraverso il nostro testo teatrale, un disagio sociale molto sentito all'epoca. Non volevo, insomma, che quella denuncia fosse completamente dimenticata".
"Nel 1968 - ricorda - trascorremmo alcune settimane nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, dove il direttore Franco Basaglia con i suoi collaboratori stava sperimentando un nuovo approccio terapeutico. Toccammo con mano le condizioni di vita dei rinchiusi. Dopo aver scritto il testo teatrale ci tornammo e lo sottoponemmo al malati. Per noi fu un confronto bellissimo. Si può dire - continua Boggio - che il nostro lavoro fu il frutto di un rapporto perfetto tra sensibilità diverse".
"Franco Cuomo, all'epoca, si interessava di questioni legate alla libertà, alla giustizia e alla dignità della persona. Temi alti e carichi di senso che affrontava in modo poetico. Io, invece, ho interpretato e rappresentato i personaggi che avremmo portato sulla scena. Comunque siamo stati sicuramente tra i primi a sfidare il giudizio di critici e pubblico partendo da un argomento scottante e impervio per uno sviluppo teatrale. Ne accettammo il rischio. E se qualcuno ci contrastò, come avvenne a Catania dove il sindaco tentò di impedire il secondo tempo dello spettacolo, il nostro lavoro venne fuori con forza".
Lo confermano le numerose recensioni che la pièce collezionò. Ma quel che fu più importante è che quel testo, quello spettacolo contribuirono, come scrive nella prefazione Luigi Lombardi Satriani ''in maniera notevole alla diffusione di una diversa sensibilità nei confronti dell'istituzione psichiatrica''. ''Santa Maria dei Battuti - sottolinea - può contribuire ancor oggi con forza a una lotta contro il pregiudizio che incombe sulla nostra vita associata e che per molti versi e sotto sembianze diverse si è ulteriormente rafforzato avvalendosi anche della nostra irresponsabile distrazione''