Titolo:
"Olimpia Teresa Carlotta – la Rivoluzione condanna tre cittadine"
Autore: Maricla Boggio
Prima rappresentazione: 2settembre 1989, Sala Capitano del Popolo, Festival di Todi
Regìa: Franco Gervasio
Scene: Armando Testa
Costumi: Ivan Stefanutti
Musiche: Paolo Terni
Interpreti: Michaela Esdra, Gea Lionello, Magda Mercatali
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Tre storie di donne vissute nel periodo della Rivoluzione Francese. Diverse per origini ed ideali, tutte e tre sono state “giustiziate”.
Buona e generosa, dall’infanzia italiana vissuta in innocente semplicità al disgraziato matrimonio con il principe di Lamballe, fino alla sollecita collaborazione con la regina Maria Antonietta come intendente di palazzo, Maria Teresa di Lamballe, principessa di Savoia Carignano perisce per l’ira della folla contro la sua condizione di nobile. Il suo monologo è un delicato ricordare dialogando con Maria Antonietta che lei immagina al di là del muro della prigione da cui sarà portata al patibolo.
Carlotta Corday ripercorre, nelle sue ultime ore, mentre un pittore le fa il ritratto che la immortalerà per i posteri, le motivazioni dell’assassinio di Marat, da lei compiuto per un imperativo morale di purezza rivoluzionaria.
Personaggio antesignano del femminismo, Olimpia è una convinta rivoluzionaria. Dopo una fanciullezza di povertà, una giovinezza nei salotti parigini a imparare a vivere e ad essere qualcuno e una maturità co0nsumata scrivendo commedie tematicamente impegnate, affermatasi con i discorsi e i saggi rivoluzionari in cui incita le donne a guadagnarsi la parità di quei diritti ottenuti dagli uomini, viene condannata per aver provocato Robespierre ad una più equa gestione della giustizia.
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