Titolo: “Rosa Delly”
Autore: Maricla Boggio e Valeria Moretti
Premio IDI
Regia: Ugo Gregoretti
Scene e costumi: Bonizza
Musiche originali: Giancarlo Chiaramello
Cooperativa “Teatroggi – Bruno Cirino”
diretta da Sebastiano Calabrò
in collaborazione con l’IDI – Istituto del Dramma Italiano
Personaggi e interpreti:
A casa Petitjean de la Rozière
Maria Delly Rosa Di Lucia
Federico Delly Roberto Bisacco
Jutta Angela Cardile
Leontina Susanna Forgione
Max, direttore Fabrizio Pucci
Nel romanzo rosa
Mitzi Rosa Di Lucia
Freddie, Gerardo Roberto Bisacco
Ofelia, Signorina Nouey Angela Cardile
Controllore, Alì, Re Fabrizio Pucci
Foto
Locandina


“Rosa Delly”, in bilico fra realtà e immaginazione, si snoda su tre piani narrativi.
Maria e Federico, fratelli scrittori in una Parigi primi novecento, evadono dalla loro grigia esistenza piccolo-borghese inventando vicende dalle trame avventurose: un’ottima fonte di guadagno e una valvola di sfogo alle loro angosce private, di Maria, nubile ancora bella ma rassegnata, di Federico, quasi cieco destinato ad un’esistenza confinata bella sicurezza escludente della casa. I personaggi dei romanzi “rosa” prendono vita nel salotto di famiglia, evocati dalla fantasia dei Delly man mano che essi ne elaborano le trame, ricavandole dalla vita reale, ma trasformata attraverso un’immaginazione desiderosa di varcare i confini del quotidiano per evadere negli spazi sconfinati dell’oriente, nel mondo degli amori e delle avventure, degli intrighi e delle felici soluzioni amorose.
E’ così che la loro cameriera tuttofare diventa una perfida maliarda, la commessa del fioraio viene catturata e per trasformare anch’essa in eroina, mentre gli stessi fratelli, Maria e Federico, si prestano alle narrazioni che pubblicheranno poi, a puntate, sul giornale più seguito della Francia. E il pubblico dei lettori attende ogni giorno con ansia il procedere delle vicende avventurose e drammatiche inventate dai due misteriosi fratelli; lo stesso direttore del giornale, il più ignorante cittadino, il Primo Ministro, tutti vengono a convergere nell’interesse di sapere come andrà a finire la storia in via di stampa. Gli affanni quotidiani vengono così accantonati perché ognuno si immerge nell’avventura e nel sogno, in questa forma antesignana di telenovela del tempo, a cui non manca un garbo sentimentale e una conoscenza psicologica dell’animo umano. A conclusione del magico percorso sviluppato dal testo, ognuno ritorna alla vita di ogni giorno che ha il sopravvento sull’ipnotico effetto dell’immaginario.
“Rosa Delly” è un gioco, ma qua e là, in questo gioco, si insinua l’inquietante sensazione di quanto sia doloroso vivere senza sognare e di come il sogno aiuti a vivere più serenamente, se non prende il sopravvento e si mantiene, appunto, nei limiti di un gioco.

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