Titolo: “Barboni - favola metropolitana”
Autore: Maricla Boggio
Regia: Mario Prosperi
Teatro Sala Uno di Roma
Dal 13 al 21 aprile 2013

Testo
Recensioni
Foto
Video

BARBONI

Geniale, secondo la studiosa e docente Franca Angelini, il ribaltamento operato da Maricla Boggio in “Barboni”, un “contro Brecht” dell’”Opera da tre soldi”, in cui il vecchio affarista Peachum assolda un gruppo di falsi mendicanti per sollecitare la compassione nella gente e attivarne l’elemosina sotto il segno della malafede. In “Barboni” sarà un falso mendicante a sollecitare la voglia di ricominciare onestamente l’esistenza in un gruppo di poveri emarginati, a cui offre la risorsa del microcredito.

Il gruppo di barboni che animato questa commedia arrivano da varie situazioni esistenziali. C’è Eddi, un anziano dall’aspetto aristocratico nonostante la povertà dei vestiti: gli altri lo chiamano “Il Principe”: forse qualcosa di vero si nasconde sotto le apparenze misere del mendicante. C’è “Internet”, un tempo quotato uomo di banca, rovinato dai mercati azionari, sempre attaccato alle quotazioni di titoli che ormai non sono più suoi; c’è Babbonatale, “barbone” da tre generazioni, che raccoglie cartoni e offre ai compagni il suo caffè mattutino; c’è lo studente della Caritas che porta agli sfortunati le polpette di suor Palla e ogni genere di soccorso prima di andare all’università; e c’è Emma, la ragazzina di famiglia facoltosa in ribellione contro il padre industriale, che si porta dietro il computer in cui ha registrato Poldo, il suo cane, che le tiene compagnia abbaiando festosamente. Altri personaggi animano la vicenda: le urla della Giannona, impazzita per un tradimento d’amore; le malvagità di Pitt Bull che incendia il rifugio di cartone della povera Gengia che vive sola con i suoi cani; l’operosa attività di suor Palla che cucina delle polpette buonissime. In questa piccola comunità che ha creato le sue regole esistenziali quasi in attesa di un qualche cambiamento, arriva Gloria, una misteriosa donna il cui aspetto denota un’antica bellezza, dal piglio imperioso, che presto si rivelerà al “Principe”: attrice di fama, si erano conosciuti alla corte della regina Elisabetta quando lei aveva presentato un suo film dove interpretava l’antica “Queen Elisabeth”, e lui era un gentiluomo imparentato con la regina. Gloria rivela all’amico ritrovato – e un tempo suo corteggiatore - che è venuta lì per documentarsi sulla vita dei barboni: vuole fare un music hall partendo da quella realtà e lui – dice – la aiuterà. I due si accordano sul progetto: il Principe aiuterà Gloria, ma lei aiuterà lui a offrire ai suoi poveri la possibilità di riprendere una vita dignitosa attraverso una sorta di microcredito. I primi a essere entusiasti del progetto sono Babbonatale e Internet, dopo che sono andati a piantare un alberello natalizio abbandonato in una discarica, in un bosco dove potrà crescere felicemente. Intanto anche Emma e lo studente trovano la via dell’amore, mentre Eddi insieme a Gloria riusciranno a organizzare una splendida festa a cui invitano gli amici barboni. E alla festa arriverà a sorpresa, anche Elisabetta d’Inghilterra. “Favola metropolitana” è stata definita a questa commedia, perché da una panoramica che attinge alla realtà sociale di oggi nelle sue varie angolazioni, essa spazia come metafora del disagio e della possibilità di una risalita.


indietro