IL TEMPO, 30 agosto 2003

Parla Maricla Boggio, autrice di “Abelardo ed Eloisa”

 

“Punto tutto sull’intimità”
“In questa riscrittura ho messo a fuoco la passione tra i due tralasciando gli elementi religiosi e filosofici”
“La mia eroina è una donna moderna che si abbandona all’amore senza rinunciare alla dimensione razionale”.

 

di Tiberia De Matteis

La passione tra un filosofo e la sua allieva diventa un argomento di interesse immortale in “Abelardo ed Eloisa” di Maricla Boggio che si è cimentata con questa storia già negli anni Settanta come regista per poi pensare a diverse riscritture della violenza. L’ultima versione, incentrata soprattutto sulla dimensione intima dei due amanti, è stata presentata ieri sera sul palco del Fontanone Estate da Mirella Bordoni e Marcello Prayer diretti dalla giovane Vanessa Gasbarri che si è diplomata due anni fa in regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica dove Maricla Boggio insegna drammaturgia.
L’autrice vanta inoltre una serie d itesti messi in scena durante l’estate in attesa di proporre a Parigi, su invito del Comitato per le Celebrazioni Alfieriane, “La stagione dei disinganni - Alfieri a Parigi incontra Goldoni e sogna Gobetti”, con Gigi Angelillo, Ludovica Modugno e Gianni Musy diretti da Adriana Martino.

Perché ha scelto di occuparsi di Abelardo ed Eloisa?

Questo tema è per me un motivo continuo di ispirazione e di contatto. Negli anni Settanta curai la regia della versione teatrale elaborata da Francesco Della Corte. Allora ero appena uscita dall’Accademia, ma sul medesimo argomento sono tornata più volte in aquanto mi affascina molto l’amore fra due intellettuali che però diventano protagonisti di una straordinaria avventura amorosa.

In che consiste l’eccezionalità di questo legame?

Alla visione dell’amore in chaive filosofica si aggiunge una relazione personale che degenera i ntragedia a causa della gelosia dello zio di Eloisa che provocherà la castrazione di Abelardo.I due amanti manterrano vivo il loro rapporto anche dai conventi in cui verranno rinchiusi individuando percorsi passionali differenti e duraturi.

Quali aspetti della vicenda storica ha privilegiato?

Ho scritto ripartendo dagli originali in latino che ho consultato all’Istituto Agostiniano.Abelardo ed Eloisa comunicavano per via epistolare, ma lui le dedicava anche splendide canzoni come se fosse un cantautore di oggi oltre al mitico fondatore della Sorbonne.

Ci sono molte varianti nelle diverse stesure che ha redatto?

nelle prime edizioni mi sono basata sugli elementi più filosofici.Mi interessava il confronto fra Abelardo che difende l’approccio razionale alla religione e Bernardo di Chiaravalle che invece crede soltanto nella potenza della fede. Questa volta ho voluto concentrarmi sulla trasformazione della loro passione in seguito alle pressioni esterne, subte, dando per scontate la religione e la storia. Un legame privato è dichiarato all’esterno e riscattato dalle convenzioni dell’epoca medioevale.

Eloisa è un’antesignana delle donne moderne?

Sicuramente era molto più avanti delle donne del suo tempo. Era una studiosa quando le ragazze non sapevano neppure leggere ed è considerata in Francia l’immagine della ragione. Ha il coraggio di vivere una passione che coinvolge i sensi e però riesce a superarli.

Ha altri testi in scena?

In Sicilia continuano le repliche di “Gardenia - sette giornate e un tramonto” allestito ormai da due anni dalla compagnia di Franco Giorgio di Ragusa. E’ la storia di una bambina di una famiglia mafiosa che attraversa l’evento dell’uccisione di un giudice. L’ho dedicato a Paolo Borsellino ed è molto adatto alla presentazione nelle scuole come momento di riflessione e di presa di coscienza. Isabella Caserta ha inoltre girato in tournée estiva nelle chiese e negli spazi all’aperto con “Teresa di Lisieux - Il volto velato”.

Continua sempre a scrivere?

Certo. E’ appena uscito su “Sipario” il mio testo “Pirandello-Abba, frammenti”, apprezzato dagli eredi di entrambi i protagonisti, mentre l’ultimo numero di “Ridotto” ha pubblicato “D’Annunzio mondano”.

 

IL TEMPO, 31 agosto 2003
Assia Baudi Di Selve

Abelardo ed Eloisa,
Mirella Bordoni e Marcello Prayer nel testo di Maricla Boggio.

(...) Maricla Boggio ha redatto diverse stesure per il teatro. E nella più recente, andata in scena il 29 agosto al FontanonEstate, ha deciso di concentrarsi proprio sull’evoluzione del rapporto amoroso, una volta che entrambi hanno preso i voti, dando storia e religione per scontato.
(...) Bordoni e Marcello Prayer hanno dato vita ad un dialogo straziante.
(...) Sul palco spoglio, rimangono seduti entrambi su due tavole oblique posizionate a terra, senza sfiorarsi mai. Mentre alle loro spalle viene proiettato un montaggio serrato di fotografie crude e violente, volute dalla giovane regista Vanessa Gasbarri, diplomata due anni fa in regia all’Accademia d’Arte Drammatica. Un tocco di contemporaneità che ben traduce la carnalità e la violenza della passione senza tempo, utilizzato anche come escamotage di chiusura.

indietro

 z